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13 febbraio 2018 è possibile licenziare il lavoratore tramite whatsapp?
Area Normativa

è possibile licenziare il lavoratore tramite whatsapp?

Recentemente il Tribunale di Catania, Sezione II, con ordinanza del 27 giugno 2017, ha ritenuto legittima la risoluzione del rapporto lavorativo intimata a mezzo WhatsApp, considerando valida tale modalità di comunicazione e ricorrendone il requisito della forma scritta.

Certamente l’avvento delle nuove tecnologie determina un quotidiano confronto con nuove realtà, le quali, dal punto di vista legale, necessitano di una regolamentazione normativa, in un’ottica di garanzia e tutela dei rapporti giuridici.

 

Ma ritornando al caso preso in esame, è possibile anzitutto reputare lecito un licenziamento intimato utilizzando il solo social WhatsApp?

A ben vedere, a partire dalla scorsa estate sia i Giudici catanesi e, prima ancora il Tribunale di Genova e la Corte d’Appello di Firenze, paiono concordi nel ritenere questa modalità di comunicazione del recesso, da intendersi quale documento informatico imputabile a parte datoriale, pienamente idonea ad assolvere l’onere della forma scritta (art. 2, L. n. 604/1966), senza la quale il datore di lavoro verrebbe sanzionato con la reintegrazione nel posto di lavoro del dipendente.

In particolar modo, il Tribunale di Catania, richiamandosi alla precedente pronuncia fiorentina, ha sostenuto che vige l’esonero “per il datore di lavoro l’onere di adoperare formule sacramentali, potendo, la volontà di licenziare essere comunicata al lavoratore anche in forma indiretta, purché chiara”.

Anche se noto, è bene ribadire che, ai sensi dell’art. 1334 c.c., il licenziamento è un atto unilaterale recettizio, vale a dire produce i propri effetti nel momento in cui perviene all’indirizzo del destinatario e, quindi, a conoscenza del soggetto.

Ne consegue che il termine “indirizzo” è da intendersi in senso lato, non rilevando, ormai, eventuali differenze circa la residenza anagrafica, ovvero il domicilio, dimora o luogo di normale frequenza da parte del dipendente.

Ma un quesito sorge spontaneo: vige un obbligo giuridico per il lavoratore di ricevere, pertanto conoscere, il testo di un sms o di un messaggio WhatsApp?

La risposta appare ardua, poiché ognuno di noi ha il diritto di valutare di non utilizzare i diversi social esistenti e/o, spegnere il proprio telefono cellulare, soprattutto fuori dall'orario lavorativo (si pensi, ad esempio al cd. “diritto alla disconnessione” francese).

Posto ciò, oggi, a parere dello scrivente appare comunque eccessivo (se non incauto), attribuire rilevanza giuridica ad atti di così fondamentale importanza nella vita del singolo, essendo probabilmente più opportuno valutare con scrupolo le nostre azioni prima di porle in essere.

A cura di Avv. Giovanni De Donno