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22 maggio 2018 Tfr alla previdenza complementare: in arrivo le nuove regole
Area Normativa

Tfr alla previdenza complementare: in arrivo le nuove regole

Ci sono novità nella compilazione del modello TFR2 che il dipendente consegna al datore di lavoro dichiarando cosa intende fare del proprio trattamento di fine rapporto.

Ricordiamo che il datore di lavoro è obbligato a fornire al lavoratore al momento dell’assunzione adeguate informazioni in merito alla possibilità di mantenere il TFR in azienda o di destinarlo a un fondo di previdenza complementare e per questo consegna al lavoratore il modello TFR2 che il lavoratore deve riconsegnare al datore di lavoro entro 6 mesi dalla data di assunzione esprimendo la propria scelta.

In caso di silenzio del lavoratore il TFR viene devoluto alla previdenza complementare in base a specifici criteri.

Il Dm 22 marzo 2018 ha attuato quanto previsto dalla Legge n. 124/2017 introducendo la possibilità per il lavoratore di destinare anche solo parzialmente il proprio TFR a un fondo di previdenza complementare a patto che i contratti o accordi collettivi lo prevedano.

Il lavoratore pertanto potrà scegliere di:

  • mantenere il TFR in azienda (nelle aziende con almeno 50 dipendenti viene versato al Fondo tesoreria Inps);
  • destinare il TFR integralmente al Fondo pensione se non ci sono previsioni diverse del contratto collettivo applicato;
  • destinare il TFR parzialmente al Fondo pensione se il contratto o accordo collettivo lo prevede indicando la relativa percentuale di conferimento.

Con l’introduzione di questa novità il modello TFR2 con cui il lavoratore esercita la scelta di destinazione del TFR è stato modificato prevedendo che il trattamento di fine rapporto venga conferito integralmente o, se i contratti o accordi collettivi lo prevedono, nella misura prescelta alla previdenza complementare.