I nostri caffè sono conversazioni brevi e informali. Quindici minuti, un paio di volte al mese, per esplorare nuovi e diversi punti di vista, guardare cosa c’è “fuori” e farci ispirare. Le dirette sono alle 11 di mattina su LinkedIn: puoi seguire la nostra pagina per tutti i nuovi appuntamenti.
Abbiamo preso un caffè con Matteo di Pascale, fondatore di Sefirot, realtà imprenditoriale che sviluppa strumenti per la creatività.
Con lui abbiamo parlato di creatività e di come utilizzarla al meglio in azienda.
Qui sotto riportiamo un breve riassunto della conversazione. Se preferisci, puoi preparare un caffè e passare alcuni minuti con noi, riguardando il video.
TUTTE LE FACCE DELLA CREATIVITÀ
Cosa intendiamo quando usiamo il termine creatività?
In Sefirot si pensa alla creatività sotto una duplice prospettiva:
- La Creatività di processo: ovvero ciò che ci permette di trovare nuove idee, di lavorarci e di ottimizzarle. Un classico strumento per stimolare questo tipo di creatività è il Brainstorming.
- La Pre-creatività: che ha a che fare con il sapersi porre le giuste domande prima di avviare un progetto, prima di passare alla ricerca di una soluzione per un problema da risolvere. Domande per esplorare scopi, limiti, opportunità: qual è il vero obiettivo del progetto? Qual è il “vero” problema? Qual è la direzione in cui vogliamo “davvero” andare e il risultato che vogliamo ottenere?
Lavorare sulla fase di pre-creatività consente di non sprecare energie creative procedendo nella direzione sbagliata.
La creatività quindi è un percorso: un percorso per esplorare tutte le possibilità che permettono di esprimersi al meglio, di trovare soluzioni, di innovare.
CREATIVITÀ IN AZIENDA: COME VALORIZZARLA DAVVERO
Sempre più le aziende puntano ad introdurre un atteggiamento creativo al loro interno, stimolando lo sviluppo di competenze legate alla creatività e al pensiero laterale. Questo non è sempre facile, spesso le persone sono abituate a lavorare con un approccio tutt’altro che creativo. Ci siamo allora chiesti come si può stimolare la creatività all’interno di un contesto come quello aziendale, fatto di regole e processi standardizzati.
La risposta che ci siamo dati può sembrare controtendenza: per attivare efficaci processi creativi in azienda, è necessario partire dal presupposto che non tutte le persone vogliono essere creative. Se è vero che tutti possiamo esserlo, è anche vero che quello potrebbe non essere il modo di esprimerci migliore per noi.
L’espressione del potenziale delle persone passa dalla valorizzazione delle differenze individuali - in termini di capacità, competenze, motivazioni - e dalla possibilità di essere nelle condizioni per poterle esprimere.
Serve dunque andare oltre l’ingiunzione paradossale del “dover” adottare un approccio creativo, perché la creatività non può essere un obbligo, non può diventare una regola. Questa imposizione andrebbe proprio in contrasto con i principi di base della creatività, il cui obiettivo è quello di rompere gli schemi, le regole e le sovrastrutture - che sono i nemici principali del pensiero creativo.
E QUINDI? I CONSIGLI PER L’HR
Per permettere alle persone di esprimersi e realizzarsi nel modo più adatto a loro, bisogna lavorare sulle disponibilità individuali e sulle attitudini del singolo, evitando approcci standardizzati. Questo è un atteggiamento creativo: capire di cosa hanno bisogno le persone per sentirsi a loro agio e supportarle laddove possibile per creare quelle condizioni.
Oltre a tutti gli strumenti ideati da Sefirot, uno spunto per stimolare un approccio creatività in azienda può essere l’idea del bollettino settimanale: una sorta di self-assessment per fare il punto su cosa è stato fatto durante la settimana, cosa si è imparato dai successi e dai fallimenti, e i piani per il prossimo futuro. È avere un momento di raccoglimento che stimola nelle persone un atteggiamento creativo volto a farsi domande, mettersi e ri-mettersi in discussione, aprire nuovi scenari.
Se vuoi raccontarci la tua esperienza, approfondire i temi dell’intervista o suggerirci nuove conversazioni, scrivici a pausa.caffe@zetaservice.com
Puoi riguardare tutta la conversazione con Matteo di Pascale qui sotto. Buon caffè!