“Non chiederti di cosa ha bisogno il mondo. Chiediti che cosa ti rende vivo e fallo.
Perché ciò di cui ha bisogno il mondo sono persone vive"
Howard Thurman
“Un giorno un colossale cancello arrugginito crollò su un bambino di quattro anni. Era pesantissimo, e lui rimase sepolto da quella mole opprimente. Accorse la mamma, una donna piccola e gentile: la sua specialità era preparare i tortellini a mano, non il sollevamento pesi. Ma ora suo figlio gridava per il dolore e la paura, forse era in pericolo di vita. Lei si guardò attorno: in quel momento era sola. Dopo un attimo di smarrimento, afferrò l’enorme cancello e, con la forza della disperazione, con un’energia sovrumana, lo alzò. Il bambino riuscì a sgattaiolare da sotto e liberarsi. Più tardi per smuovere lo stesso cancello ci vollero quattro uomini robusti. Il bambino sarebbe un giorno diventato mio padre, sua mamma mia nonna.”
Questo è il racconto di Piero Ferrucci nel suo ultimo libro “La nuova Volontà”. Uno dei molti episodi della vita nei quali scopriamo dentro di noi una forza straordinaria, situazioni di emergenza che ci consentono di entrare in contatto con livelli di energia inaspettati.
Ma cosa c’entra tutto questo con il titolo del post, cosa ha a che fare un cancello arrugginito con il concetto di “self-responsibility”?
Ha molto a che fare. Il concetto di “self-responsibility”, che tradurrò come responsabilità personale, è un concetto ampio, dalle molteplici sfaccettature, difficile circoscriverlo senza rischiare la superficialità.
Si tratta di una dimensione fondamentale dell’esistenza umana e se ci fermiamo a riflettere un attimo su questo tema, emergono parole importanti, che attengono alla parte più intima, più autentica del nostro vivere.
Essere responsabili significa che, a prescindere dalla bontà del risultato, indipendentemente da tutto e da tutti, si è pronti a rispondere delle proprie parole, delle proprie azioni.
Consapevolezza, volontà, auto-regolazione sono le coordinate grazie alle quali possiamo sentire e vivere il nostro senso di responsabilità e con esso un sentimento di libertà interiore. Senza di esse, non ci sarebbe responsabilità, nel suo significato più profondo; non sarebbe possibile quel “tornare al centro” di noi stessi che ogni assunzione di responsabilità implica, genera. E’ in questo movimento che scopriamo la nostra forza vitale, il nostro potere.
Le riflessioni che vi proporrò, nascono dai miei studi nell’ambito delle psicologie umanistiche e della psicosintesi di Roberto Assagioli in particolare.
La prossima settimana avremo modo di approfondire questa importante dimensione della vita umana.