“Cercasi uomini per viaggio rischioso. Paga bassa, freddo glaciale, lunghe ore di completa oscurità. Incolumità e ritorno incerti”
(Annuncio apparso sul Times nel 1914, pubblicato dal comandante Shackleton, volto alla ricerca dell’equipaggio necessario per la spedizione diretta verso quello che restava l’ultimo baluardo dell’esplorazione: la traversata del continente antartico. Risposero in migliaia)
( potete rileggere la prima e la seconda parte)
Raccolta delle narrazioni diffuse e feedback (restituzione). L’abilità di narrare nasce dalla capacità di ascoltare. Solo sulla realtà autentica della narrazione in corso, che comprende diversi punti di vista, si possono avviare nuovi processi (evitando a priori dispendiosi fallimenti comunicativi). In questa fase emergono i valori reali che sottostanno all’azione dei singoli e dei team e la forza della cultura aziendale.
Nella seconda fase si trasforma il materiale narrativo nel primo capitolo di una storia che rispetti le diverse prospettive e si delinea la trama futura (conseguenze del cambio di management, nuovi prodotti, riorganizzazioni…), impostandola il più possibile come co-creazione di tutti gli stakeholders coinvolti, per far nascere il secondo capitolo come evoluzione coerente del primo, in attesa del terzo, quarto, quinto e di un finale provvisorio, che può essere l’inizio di una nuova storia.
E’, in sintesi, la possibilità di aderire organicamente a un mondo di cambiamento continuo senza perdere la forza dell’identità aziendale e dei suoi valori (la stella), ma evolvendo come tutti i protagonisti di storie che funzionano.
Nella terza e ultima fase si avviano tutti i percorsi tecnici e formativi per sostenere le persone e i team nell’acquisire competenze, stili relazionali e strumenti necessari alle nuove esigenze operative.
Un percorso di questo genere porta il manager a diventare leader: colui che, pur non possedendo tutti gli elementi per tenere sotto controllo situazioni fluide e complesse, detiene però la forza della storia che mantiene l’ordine nel caos e il motivo per cui sa che vale la pena combattere.
In conclusione, nella complessità ed estrema velocità di scambio di informazioni che dominano il nostro mondo lavorativo e sociale, quando nulla sembra resistere alle esigenze di innovazione e cambiamento, recuperare la saggezza della narrazione risulta essere la vera novità, antica quanto l’uomo, per creare squadre coese, motivate e pronte ad affrontare, se occorre, i mari in tempesta e la sfida dei ghiacci, a condizione che il capo mantenga lo sguardo non sul timone, ma oltre l’orizzonte.
Anna Traini