Il cuore, la passione: è la base di tutto. Senza che tu ami quello che fai, senza che tu senti, senza che tu ci credi, non vai da nessuna parte.
Ma la cosa più importante è proteggerlo (il cuore).
Io vi parlo dello sport ma troverete voi delle similitudini nel vostro lavoro, nella vostra vita. Quando parlo di proteggere la passione mi ricordo quando ero giovane e giocavo da professionista a Barcellona. Un giorno ero in una piscina dove ci allenavamo due ore dalle 8:00 alle 10:00, l'allenamento finiva alle 10:00. C'era un orologio enorme là e un giorno l'allenatore ungherese mi prese e mi disse "un giorno tu sarai un grande giocatore" e io, tra me e me con il mio ego, dicevo: "già lo so", però lo ascoltavo, ero ancora un giovanotto, e mi disse: "perché mai guardi l'orologio?"
Io mi divertivo, era il mio mondo, l'avrei fatto gratis: giocavo, giocavo, mi allenavo...Ma curioso che dopo questi venti anni della mia carriera, negli ultimi anni, come una volta, mi resi conto nell'acqua che gli ultimi venti minuti stavo guardando sempre l'orologio per vedere quando finiva l'allenamento. Voleva dire che già quel fuoco, quella passione veniva meno, è normale, non è una critica: è legge di vita.
La lotta più importante che avete ogni giorno è: cercare di trovare nelle vostre famiglie, in voi stessi, nel vostro lavoro quel continuo "oddio" che vi aiuti, che vi completi, che vi faccia sentire vivi, che vi piaccia. Perché poi passeranno gli anni...
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